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Dalle ceneri di NFL Italia Blog, qui per un nuovo inizio. Continuando, con semplicità e passione, a scrivere di NFL e College Football. Notizie, Commenti, Risultati e Statistiche dal mondo della palla ovale, made in USA. Fabio "Bembo" Bertini

06 febbraio 2012

Super Bowl XLVI

21 New York Giants Vs New England Patriots 17 
 
"Eli Manning over the top!!!"

Al Lucas Oil di Indianapolis, i Giants conquistano il loro quarto Super Bowl, con un finale che rispecchia la loro stagione in rimonta e segna in modo indelebile la carriera di Eli Manning, ormai uno dei migliori quarterback della NFL.

Il riassunto:
L'incontro vede un inizio targato New York, con la Safety contro i Patriots e i primi 2 punti. Brady, vicinissimo a subire il sack, dentro la propria endzone, lancia un Intentional grounding. 
Nel drive seguente gli ottimi Giants percorrono 78 yard, chiudendo con un TD pass da 2 yard per la ricezione di Victor Cruz. Un lancio, quello di Eli Manning, che passa vicinissimo a due difensori dei Patriots, ma precisione e tempo del passaggio sono perfetti.
Una partenza da mettere in ginocchio chiunque, ma Brady non si lascia intimorire e il secondo quarto inizia, per i Patriots, con un Field Goal di Gostkowski ad accorciare le distanze. 
Il sorpasso arriva grazie ad un drive di ben 96 yards, che vede Brady lanciare come una macchina perfetta e trovare la degna conclusione con la ricezione per 4 yard del RB Woodhead. 
Così si chiude il primo tempo con i Patriots a condurre per 10-9.
Il terzo quarto si apre con un altro drive velocissimo di New England e porta Aaron Hernandez al Touchdown su ricezione per il 17-9. 
Visto il distacco di 8 punti per New York non basterebbe più nemmeno un TD con un semplice extrapoint per recuperare. In più l'inerzia sembra tutta dalla parte dei Patriots.
I Giants tornano a far bene con la loro difesa e tengono lontani dalle segnature New England, però non riescono a produrre più di 2 Field Goal. Quindi 17-15 Patriots.
Si arriva dunque a 3 minuti e 46 secondi dal termine. Palla nelle mani di Manning, che al primo play lancia lungo la side line per una ricezione strepitosa di Manningham, che riceve ed esce dal campo toccando prima il terreno con i 2 piedi, proprio sulle 50 yards davanti a Bill Belichick. Lo stesso coach non vuole credere a quanto visto e lancia la flag per un challenge sulla decisione. Gli arbitri, che avevano dichiarato ricezione, confermano quanto detto sul field anche dopo aver visto ai replay l'azione. New England così perde anche un prezioso time out.
Manning, come giusto che sia, prosegue con il gioco aereo, che viaggia sulle mani ancora di Manningham e Nicks. Giustamente Tom Coughlin, il coach di NY, decide, una volta arrivati a raggio field goal, di far scorrere il tempo per non concedere un eventuale drive di risposta ai Patriots. 
Quella vecchia volpe di Belichick, una volta capito che ormai i Giants li avrebbero superati, da ordine alla sua difesa di lasciare il varco aperto per la corsa di Bradshaw. Infatti il RB di New York corre in tranquillità le 6 yards che lo separano dalla endzone e dal TD del sorpasso per il 21-17 Giants. 21 punti perché provano una conversione da 2 che non riesce e quindi dal Touchdown ottengono "solo" 6 punti. 
Quanto basta per costringere i Patriots, nei pochi secondi che rimangono, a cercare unicamente il TD per ottenere la vittoria.
Brady cerca in ogni modo di lanciare in endzone per il passaggio finale della disperazione, ma tra una selva di mani la palla viene toccata da un difensore di New York e termina la sua carambola a terra, per l'incompleto che decreta la fine del Super Bowl XLVI e il successo dei New York Giants come 4 anni fa.

L' analisi:
I Patriots escono sconfitti e questo ci si poteva attendere. Non è certo stata una sorpresa come fu nel 2008, quando vi erano arrivati senza sconfitte. Ieri i loro punti deboli dovevano essere la difesa da compensare con la fase offensiva, ma non è andata secondo le previsioni. La difesa di New England ha tenuto ottimamente, si è lasciata andare solo nell'ultimo drive, visto che dal secondo quarto hanno concesso soltanto 2 field goal all'attacco guidato da Eli Manning.
Invece Brady e i suoi compagni di reparto hanno deluso molto, soprattutto nel finale, quando i numerosi drop dei ricevitori e l'errore sull'intercetto di Tom hanno impedito l'allungo decisivo. Senza dubbio l'attenuante maggiore arriva dalla brutta serata di Gronkowski, che a causa dell'infortunio alla caviglia di 15 giorni fa, non è stato nemmeno al 50% delle sue capacità.
Nella fase centrale dell'incontro sembrava che Bill Belichick, una volta accertata la limitata forma di Gronkowski, avesse trovato il giusto playbook per giocare con il resto dei ricevitori e sulle corse. Purtroppo però se nel secondo e terzo quarto Welker, Hernandez e Branch hanno sopperito, nel finale si sono persi palloni decisivi e hanno palesato una mancanza di carattere nei momenti decisivi. Inutile giocare bene quando si è in vantaggio. Ciò che fa la differenza è emergere tra la normalità, quando ogni ricezione può far cambiare e soprattutto chiudere il match.
Anche Brady dal canto suo non è apparso al top, seppur abbia infranto il record per lanci completi di fila in un Super Bowl con 16. È mancato all'inizio e verso la fine dell'incontro. Il primo errore è stato l'intentional grounding lanciato. Una volta trovatosi all'interno della endzone, dopo aver fatto passare secondi prima di lanciare, un QB della sua esperienza doveva capire che uscire dalla tasca e sparacchiare in side line era l'unica soluzione. Invece ha tenuto palla, fermo immobile, e una volta vicino a subire un sack ha lanciato prendendo la Safety ormai inevitabile e regalando cosi possesso e 2 punti agli avversari.
Anche in occasione dell'intercetto mi sarei aspettato di più, dopo essere riuscito a sfuggire a due sack non era il caso di forzare un passaggio sul profondo in coordinazione precaria. Quella è una mossa che prova a fare un QB quando si trova a dover recuperare il risultato e deve necessariamente tenere in vita il drive o segnare. In quell'occasione, essendo New England in vantaggio di 2 punti e sul 1° e 10 anche una corsa personale di poche yard andava bene, sarebbe stato un 2° e 5 magari, quindi un drive ben più che vivo. Invece nel suo passaggio disperato ha commesso un errore. Non so se di presunzione o di foga, ma comunque non da lui.
Dello stato di salute di Gronkowski ne abbiamo già parlato e con lui al 100%, forse, il finale sarebbe stato diverso. Un team da Super Bowl non si può limitare ad un solo bersaglio per vincere, pur forte che esso sia.
La difesa di New England ha tenuto ben oltre le aspettative. Ha fermato molti drive di New York e forzato 2 fumble, però non è stata così reattiva da recuperarli. Per essere stata la 31esima difesa della lega, durante la stagione, ha sfoggiato dei playoff di tutto rispetto, compreso il Super Bowl.
Bill Belichick, restando comunque un grandissimo, si deve assumere la colpa di non aver sopperito in modo appropriato ad un Gronkowski che per 2 settimane ha sofferto del problema alla caviglia. Ovviamente per non dare informazioni all'esterno si doveva minimizzare l'infortunio, però il coaching staff doveva, con 15 giorni di tempo, correre ai ripari e mostrare qualche soluzione migliore.
È tempo di rivincite in casa New York. Eli Manning, vissuto sempre nell'ombra di suo fratello Peyton, demolisce ogni critica vincendo il suo secondo Super Bowl. Anche ieri ha saputo guidare i Giants in una rimonta che sembrava diventata impossibile, invece Manning è riuscito nell'impresa. Ci sono molti QB che venivano preferiti a lui, ma adesso è l'ora di fare i confronti seri. Quelli dove i numeri contano sì, ma solo quelli degli anelli vinti. Basta con yards lanciate, intercetti, percentuale di completi e rating, l'unica cosa che veramente conta sono i Super Bowl!!!
Eli ne ha 2, ed è sopra ad ogni altro QB della NFL che ne abbia meno di lui. Perché non mi si venga a dire che Manning ha vinto con team fortissimi, ma solo con squadre buone ben bilanciate, in cui il quarterback doveva mettere quel qualcosa in più per vincere, ed Eli l'ha fatto.
Tom Coughlin, l'Head Coach dei Giants, con questo successo diventa, all'età di 66 anni, il più anziano HC ad aver vinto un Super Bowl. Non è certo questo a far di lui un grande, ma il fatto, ormai riprovato, che sia l'unico a riuscire a battere ben 2 volte un coach come Belichick al Super Bowl.
L'attacco di New York chiude l'incontro con una prestazione di collettivo, dove ognuno ha dato il meglio di sé. Ovviamente a spiccare tra tutti sono sempre i soliti come Hakeem Nicks WR (10 ric. 109 y), Mario Manningham WR (5 ric. 73y), Victor Cruz WR (4 ric. 25 y e 1TD), Ahmad Bradshaw (17 corse 72 yard 1 TD rush).
Merita parte del successo anche il kicker Lawrence Tynes, impeccabile nei 2 calci, anche se un po' di timore per quanto sono passati vicini al palo l'ha messo. Se sono arrivati fin qui è merito anche dei suoi field goal contro i 49ers.
Soprattutto il punter Steve Weatherford, ruolo spesso secondario, è stato bravissimo nel dare posizioni di partenza difficili ai Patriots grazie ai suoi punt, di cui ben 3 all'interno delle 20 yards.
La difesa avrebbe potuto fare di più, perché quando la pass rush ha funzionato per i Patriots sono stati dolori. Nel 2° e 3° quarto sono andati un po' in crisi, ma quando contava, ovvero nel finale, hanno eretto un muro con linebackers e secondarie e sguinzagliato la linea difensiva alla caccia di Brady.