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Dalle ceneri di NFL Italia Blog, qui per un nuovo inizio. Continuando, con semplicità e passione, a scrivere di NFL e College Football. Notizie, Commenti, Risultati e Statistiche dal mondo della palla ovale, made in USA. Fabio "Bembo" Bertini

03 febbraio 2014

Super Bowl XLVIII

Seattle Seahawks 43 Vs Denver Broncos 8

Il Super Bowl XLVIII, che doveva essere equilibrato e bellissimo, si trasforma dopo pochi secondi in un trionfale e incontrastato dominio dei Seahawks, che hanno annientato i Broncos sia in attacco che in difesa.

Il Riassunto: 
L'inizio ha già dell'incredibile, con il primo snap che viene sparato in area dal centro Ramirez. L'incolpevole Peyton può solo guardare la palla passargli sopra e finire verso la propria endzone, dove un pronto Moreno va a raccogliere, anche se è inevitabile la safety. Quindi dopo pochi istanti di gioco già 2 punti per Seattle, che nel drive seguente mettono a segno il field goal che li porta sul +5.
Ci si aspetta che Manning inizi finalmente a giocare il Super Bowl, ma appare subito chiaro che oggi la difesa dei Seahawks è, se possibile, ancora migliore del solito. Placcaggi fulminei e aggressività in pass rush spaventosa, fanno tornare a sedere l'attacco di Denver costretto al punt.
Sembra che però i Seahawks, seppur con un ottimo inizio, non riescano a indirizzare verso Seattle la sfida visto che, con già 2 possessi in ottime posizioni, non vanno oltre ai calci da 3 punti. Quindi grande partenza, ma ancora solo sul 8-0.
In molti, fiduciosi in Denver, si aspettano il cambio di passo ed invece arriva il primo intercetto di giornata per Peyton. Questa volta c'è la firma di uno della Legion Of Boom, ovvero Kam Chancellor la Strong Safety.
Con il secondo turnover e l'aver chiuso il primo quarto ancora senza un down conquistato dai Broncos, anche i fan più ottimisti iniziano a vacillare sulle possibilità dei loro idoli.
Nel drive conseguente l'intercetto sembra che l'attacco guidato da Wilson inizi a girare bene e si arriva fino ad una yard dalla endzone, anche grazie al regalo del CB Tony Carter, che commette una evidente pass interference ai danni di Golden Tate in area. La posizione dopo la penalità sembra ottima per Marshawn Lynch che infatti, pur respinto al primo tentativo, nel play seguente sfonda le linee nemiche ed entra dentro per il primo Touchdown della partita. È 15-0.
La difesa dei Seahawks rientra in campo. La loro aggressività è spaventosa, come un branco di famelici animali che si accaniscono contro la preda sanguinante. Infatti il secondo intercetto di Manning arriva grazie alla spaventosa pressione che la linea difensiva mette sulla OL, una volta perfetta, di Denver. Ed ecco che il Linebacker Malcom Smith cattura la palla e se ne va indisturbato verso la goal line. Adesso la disfatta inizia a prendere proporzioni incredibili.
Ci sarà il tempo per un ultimo drive nel primo tempo dei Broncos, ma si concluderà con un turnover on down su un 4°e 2.
L'intervallo in questi casi serve veramente a poco, la speranza si limita a vedere una partita almeno più equilibrata.
Non è dello stesso avviso Seattle, e sul kick off il rientrante Percy Harvin si lancia in una corsa verso la gloria, per un ritorno in TD da ben 87 yard. Facendomi ricordare la somiglianza con il ritorno di un anno fa di Jacoby Jones che ad inizio 3° quarto portò con il suo TD i Ravens sul 28-6. Visto che in quel caso la gara si riapri, o meglio si spensero le luci per poi riaccendersi con la rimonta dei 49ers, forse l'ultima speranza di una gara divertente non è ancora seppellita. Forse morta, ma ancora non sotto terra.
Niente. Ogni volta i Broncos trovano il modo per distruggere una stagione favolosa, questa volta con il fumble di Demaryius Thomas, unico fino a quel momento a meritarsi la sufficienza dei suoi. Il merito del Forced Fumble è del CB Byron Maxwell, che con un ottimo colpo fa perdere la palla al ricevitore e, come un avvoltoio, ancora una volta è Malcom Smith a ricoprire l'ovale.
Se all'appello mancava il QB dei Seahawks, ecco che Russell nonostante il vantaggio non si fa rinunciatario e inanella una serie di ottimi passaggi che lo portano al suo primo TD Pass grazie alla ricezione di Kearse.
Adesso il tabellone segna 36-0.
La stagione dei record di Manning sta per coglierne un altro, molto più triste, ovvero essere il primo team che resta a secco di punti in un Super Bowl. Per fortuna la difesa di Seattle si concede una piccola pausa, che permette finalmente a Peyton di centrare il suo primo drive vincente della sfida concluso con la ricezione di Demaryius Thomas.
Ovviamente seppur la rimonta sia utopistica, i Broncos provano l'onside kick, ma ne esce un facile pallone che viene prontamente ricevuto dal TE Miller.
Il finale della partita ci regala un'ultima serie di ottimi passaggi di un sontuoso Russell Wilson che lo portano al suo secondo TD, questa volta grazie alla ricezione finale di Baldwin.  
È la fine su uno dei Super Bowl più belli nelle attese della vigilia, finito per trasformarsi in un dominio assoluto della squadra più forte della NFL. Con una difesa che tra qualche anno, con commenti più distaccati e non condizionati dal momento, verrà ricordata e messa a fianco di Bears del '85 oppure dei Ravens del 2000.
 
L'analisi:    
Un match a senso unico, come mai mi era accaduto di vedere in un Super Bowl, con tutte le premesse della vigilia mantenute e anzi implementate solo dai Seahawks che hanno dominato in ogni zona del campo.
La difesa, che sapevamo essere forte, è stata veramente mostruosa, con una velocità, grinta e cattiveria sportiva da far paura. Soprattutto perché è rimasta a quei livelli fino alla fine. Non a caso, i doppi placcaggi hanno perfino infortunato un paio dei propri giocatori. Come è accaduto nel finale quando Earl Thomas ha infortunato Sherman. A proposito del CB di Seattle, che dopo il championship vinto è stato su tutti i media sportivi e non, mettiamo subito in chiaro che, seppur non abbia intercettato nessuna palla, è stato comunque fenomenale, costringendo uno come Manning a non lanciare verso le sue zone. In una sola occasione è stato veramente messo alla prova sul profondo da Peyton ed è stato pazzesco. Avanti al proprio ricevitore, da sembrare lui quello incaricato alla ricezione tanto che avrebbe meritato la pass interference offensiva.
Però non mi limito a Sherman o alla Legion Of Boom, sarebbe un'ingiustizia verso tutta la difesa che ieri ha giocato da manuale del football. Da insegnare dalla High School, fino agli spogliatoi della NFL,  passando per i college di ogni stato americano. Earl Thomas e Kam Chancellor a sferrare colpi appena il ricevitore toccava la palla. Maxwell il CB, che sostituisce Brandon Browner nella LOB, con un ottimo intervento ha forzato il fumble di Thomas. Per non parlare di Malcom Smith MVP dell'incontro, un intercetto con TD su ritorno, un fumble ricoperto e 9 tackles. Il suo MVP onestamente è un po' forzato a mio avviso, non che non avesse i numeri per vincerlo, ma lo vedo più come un tributo alla difesa dei Seahawks, più che al singolo. Altre volte con un difensore con statistiche simili e un QB con 2 TD pass al secondo anno tra i pro e al suo primo Super Bowl, sarebbe andato senza dubbio a Russell Wilson. Ma ieri era veramente difficile dare un premio singolo ad uno spettacolo corale di questo tipo. Ad esempio Clemons con i suoi 2 fumble forzati e il sack a ricordare il lavoro incredibile della linea difensiva che ha ridicolizzato quella OL che, a detta di tutti (anche da me), era un muro di cinta impenetrabile, fatto per proteggere il fragile fisicamente, e forse non solo, Peyton Manning.
Vogliamo parlare di Coach Pete Carroll, che non scrivo tutto maiuscolo perché sarebbe troppo evidente la mia personale ammirazione. Un uomo che, intanto, con il Super Bowl di ieri è diventato il 3° nella storia ad aver vinto sia il titolo nella NCAA che in NFL. Ma è soprattutto l'aver saputo costruire in questi anni, partendo praticamente da zero, un team fortissimo. Il più forte di sicuro che Seattle abbia mai avuto e che sono certo farà ancora bene nei prossimi anni, perché è fondato su giovani con fame di vittoria e dotati di un talento indiscutibile. Faccio pochi nomi, ma che rendono bene il suo straordinario lavoro. Marshawn Lynch preso dai Buffalo Bills, che in quegli anni seguivo molto. Avevano scelto di preferire alla "Bestia" C.J. Spiller, che nel 2010 avevano preso al primo giro di draft, e tenersi Fred Jackson. Ecco forse, con rispetto per Jackson, ma mettere Spiller a confronto di Lynch... Non mi esprimo, per non scrivere frasi offensive. Eppure Pete Carroll l'ha preso e ne ha fatto quello che tutti consideriamo uno dei migliori running back della lega.
Russell Wilson? Ne vogliamo parlare? L'anno scorso, e chi mi segue lo sa, mi ero spesso speso per descrivere come il talento e la completezza di Wilson lo rendessero migliore dei due QB draftati nel 2012. Ovvero Andrew Luck e Robert Griffin III, prima e seconda scelta assoluta in quell'anno. Russell fu preso al 3° giro, dopo i QB di Miami, Cleveland e il secondo di Denver...
Certo in quel caso per Carroll era ancora una scommessa, buona per spenderci un 3° giro, in fin dei conti aveva già a roster Matt Flynn che per molti era un ottimo QB, oscurato da Aaron Rodgers.
Non scherziamo. In quella pre season, che ho seguito molto bene perché c'era il mio idolo Terrell Owens, che si giocava un posto nei 53 a roster, Carroll capì fin da subito che doveva puntare decisamente su quel ragazzo, basso per la media, ma capace di lanciare bene, correre altrettanto e soprattutto freddo e non incline all'errore. Infatti dalla prima di regular season del 2012 a ieri Wilson non ha più lasciato il posto da starter.
Ecco quella fu una grande preseason. Fu il passaggio tra la cenerentola che nel 2010 aveva stupito per la vittoria a sorpresa contro i Saints al wild card game, dopo un approdo fortunato alla postseason, e la squadra che in due stagioni ha saputo diventare la più forte della NFL. Senza, e ripeto senza, ombra di dubbio.
Ha battuto i Broncos fino a ieri i favoriti al Super Bowl e i 49ers nel Championship della NFC, che a posteriori è stata la sfida tra le due più forti della lega. Si, un po' di buon umore dovrebbero averlo anche i rivali di Seattle, perché San Francisco sa di aver perso contro il team più forte e soprattutto di essere anche stati gli unici ad averli fatti soffrire veramente.
L'ultimo nome che incarna lo spirito Seahawks è Malcom Smith, MVP del Super Bowl che udite udite,  è stato preso da Seattle al 7° giro del draft nel 2011 scelta numero 242! Tutti ci ricordiamo della magia di Sherman contro i 49ers, ma anche in quel caso a raccogliere la palla deviata da Richard c'era proprio lui, Smith!
Ieri abbiamo rivisto finalmente anche Percy Harvin. Il ragazzo, pur non giocando da ormai quasi 2 stagioni in modo continuativo, si è fatto vedere eccome, con corse in end-around e il suo ritorno in Touchdown. Se recuperato, nella prossima stagione Wilson potrà contare su un’arma in più, come se questi Seahawks ne avessero bisogno.
Infine, un bravo va anche alla OL di Seattle. Ieri, grazie anche alla differenza tra la difesa dei Broncos rispetto a quella dei 49ers, ha saputo proteggere molto meglio il proprio QB, che è uscito dalla tasca molto meno rispetto al championship e non ha subito nessun sack.
Per finire il pacchetto ricevitori con Baldwin, Tate e Kearse che tutto sommato hanno svolto un'ottima stagione. Con Russell a lanciarli e la loro giovane età non potranno fare altro che migliorarsi.
Ecco una squadra, un gruppo fatto con giovani ottimi e senza spendere per un monte stipendi da pazzi. Certo adesso arriveranno rinnovi profumati, è il normale corso delle cose, però c'è chi arriva a vincere senza far follie e poi magari adegua i contratti e chi di follie ne continua a fare con i suoi petrol-dollari e al Super Bowl non ci arriva. Anzi nemmeno ai playoff... Qualsiasi riferimento ai Dallas Cowboys è puramente casuale.
Arriviamo ai Broncos, e questa volta la frase onore agli sconfitti è un po’ forzata. Sicuramente hanno fatto una stagione favolosa, statistiche e chi più ne ha ne metta, ma alla fine della fiera conta solo vincere. Quando in palio c'è il Super Bowl, il resto serve solo per arrivare a giocarsi il Lombardi Trophy.
5 MVP per la stagione e un solo Super Bowl nel 2006 devono far riflettere. Il fatto che Peyton Manning non sia lo stesso giocatore che gioca durante la stagione regolare è un dato di fatto. Ieri il primo intercetto è un passaggio clamorosamente sbagliato, e lo stesso per altri lanci nel corso della gara. Si può dire che era sotto pressione, sì, ma se si parla del MVP del 2013 mi aspetto che giochi bene anche contro una difesa aggressiva. Mi dispiace per i suoi fans, ma la natura in quella casa ha dato il talento a Peyton e le palle a Eli Manning!
Per non parlare dei ricevitori che onestamente si sono fatti sovrastare dalle secondarie. L'unico a essersi comportato bene è stato Demaryius Thomas che, anche con il fumble commesso, è stato il solo ad aver ricevuto anche ad inizio partita. Welker ha fatto qualcosa, ma solo nel finale. Questi non sono ricevitori fenomenali, sono solo ricevitori legati a doppio filo alle prestazioni del QB. Insomma Marshall, Calvin Johnson, Andre Johnson sono altra cosa.
La linea offensiva ha retto tutta la stagione e poi nel match clou parte con uno snap da comiche e prosegue costringendo Peyton, addirittura, a correre fuori dalla tasca. Non penso che altre franchigie non riescano, almeno per alcune fasi della partita, a giocare in questo modo contro Manning. È che l'approccio degli altri era più a coprire il profondo, che nell'aggredire alla fonte. È stato dimostrato che è una strategia suicida.
Per i runningback c'è poco da dire, fin da subito John Fox con le sue chiamate ha cercato di recuperare velocemente lo svantaggio, quando magari qualche corsa avrebbe impedito i turnover sanguinosi per gli intercetti di Manning.
La difesa di Denver, fino ad un certo punto, si era anche ben comportata, perché spesso i punti sono arrivati dagli special team o dalla difesa avversaria. Lynch è stato ben imbrigliato, e questa forse è stata l'unica cosa riuscita allo staff dei Broncos, anche se sono curioso di sapere se Lynch non abbia avuto qualche problema fisico visto che nell'ultimo quarto è praticamente sempre stato in sideline.
Denver esce sconfitta sotto ogni aspetto, con la prospettiva di una diaspora generale, l'obiettivo di vincere il Super Bowl con Manning è fallito clamorosamente per modi e proporzioni. Franchigia probabilmente da ricostruire nei suoi punti chiave, QB, RB e forse anche altri.
Quello che mi chiedo, e non saprò mai, è se i Broncos pensassero di aver già vinto senza nemmeno scendere in campo. Perché una partenza sbagliata ci può stare, ma così mi è parsa come una squadra senza quell’adrenalina fondamentale per questi tipi di partite. Se sono entrati troppo convinti di vincere facile è difficile nel corso della gara ritrovarsi, soprattutto quando gli avversari non ti lasciano niente per farti credere alla rimonta.
Per i tifosi di Denver sarà un triste Super Bowl, di cui vorranno presto dimenticare i ricordi.


 - Link --->  Highlights del Match Seattle Vs Denver. 

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